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Convocazione assemblea condominiale, chi paga i costi?

amministratore di condominio indica finestre su modellino di casa
Miriam Caruso
13 Marzo 2020

La convocazione assemblea condominiale è il metodo utilizzato dall’amministratore per informare i condòmini di una eventuale riunione e comunicare loro quali saranno i punti all’ordine del giorno. Le assemblee condominiali sono previste tra gli oneri che spettano all’amministratore di condominio e deve esserne fissata almeno una annualmente. Ma come funziona la convocazione assemblea? Vi sono delle somme monetarie da pagare per poterla istituire? Può essere richiesta anche dai condòmini stessi per regolamento del condominio? Facciamo luce su questi quesiti in un nuovo articolo di 360Forma dedicato all’amministratore di condominio e ai suoi compiti di gestione degli stabili.

Convocazioni assemblee condominiali

Delle convocazioni assemblee, come abbiamo già detto, se ne occupa di norma l’amministratore di condominio, che si preoccupa di informare gli inquilini dello stabile tramite raccomandata, consegna a mano della convocazione, fax o affissione nella pubblica bacheca. Esse avvengono almeno a cadenza annuale al fine di discutere dei rendiconti o di spese condominiali da affrontare. Può sussistere il bisogno di una convocazione assemblea, richiesta dall’amministratore, per discutere di lavori che richiedono spese urgenti, come la manutenzione dello stabile o altre questioni interne. La convocazione, essendo per legge prevista tra gli oneri che deve sostenere l’amministratore e per i quali viene retribuito mensilmente dai condòmini stessi, non richiede alcun versamento monetario da parte dei convocati. Ma cosa accade se sono i condomini stessi a richiedere un’assemblea?

Convocazione assemblea condominiale da parte dei condomini

Esistono casi in cui sono i condòmini a richiedere una convocazione assemblea condominiale straordinaria. Per far ciò, i richiedenti devono essere almeno i 2/6 degli inquilini dello stabile. L’amministratore di condominio, nell’atto di ricevere la richiesta, valuterà i punti che verranno messi all’ordine del giorno e stabilirà se sussiste una ragione valida per poterla convocare, nonostante sia comunque vincolato a procedere, considerati anche i rischi professionali a cui si esporrebbe qualora si rifiutasse.

Se la figura professionale non darà risposta ai condòmini entro dieci giorni dalla richiesta, gli stessi potranno convocare ugualmente alla presenza dell’amministratore gli altri inquilini dello stabile interessato. Sono sussistiti casi in cui le spese di convocazione delle assemblee straordinarie siano state addebitate esclusivamente ai richiedenti. Essendo, nei casi specifici, assemblee istituite per fare l’interesse di tutti i condòmini, le spese di convocazione ricadranno in egual modo su tutti i convocati. La contribuzione della spesa equivale alle somme per l’invio delle comunicazioni, soprattutto nel caso di utilizzo di raccomandate e altri metodi che comportano dispendio monetario.

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